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LA SIMBOLOGIA NEI TAROCCHI

Ultimo Aggiornamento: 06/04/2017 14:48
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Città: ROVIGO
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06/04/2017 14:48

Bacchetta. Questa versione civilizzata del bastone primitivo è uno strumento magico per eccellenza, e come questo manifesta l’elemento radiante o fuoco, equiparalo anche alla passione o amore (si ricordi che Eros è cieco), necessario per qualunque produzione.

Barba. Virilità, decisione, autorità, presente per esempio nell’Imperatore, i re di coppe e denari degli arcani minori; indica anche Sapienza nel caso del Papa, Ierofante o psicopompo e nel numero VIIII, L’Eremita.

Bastoni, bastone. Attivi, fallici, simboli del legame verticale fra cielo–terra. Nelle tribù primitive indoamericane e africane, come il baculo, è strumento cerimoniale proprio degli sciamani; segno d’autorità.

Bene e male. Due cammini. Nell’arcano numero VI si trova cabalisticamente mostrata la decisione di tum personaggio attratto da due forze ugualmente poderose e importanti. Nel pitagorismo queste due energie erano significate dalle biforcazioni della lettera Y, che nate da una radice comune obbligano a prendere una decisione in accordo con il cammino tracciato. Nel loro aspetto morale queste forze opposte però latenti nell’anima dell’Innamorato (Arcani Maggiori) non sono altro che la costante congiunzione di opposti a cui si vede costretta qualsiasi anima nel cammino della sua Liberazione. Il bene e il male non sono altro che due aspetti di una stessa cosa, a meno che il Bene si scriva con maiuscola e sia identico alla Liberazione. In questo caso il bene sarebbe uranico ed il male (ctonio, stabilendo così una gerarchia naturale fra l’essere e l’altro, l’autentico Io e l’egotico personale.

Bilancia, equilibrio. La bilancia, come forma dell’equilibrio, mantiene un asse fisso e immobile, polare, che permette di avvertire la dualità dei pesi in ciascuno dei suoi due piatti. Immagine dell’equidistanza, è sensibile tuttavia ai pro e contro che costantemente conformano l’universo. Gli antichi videro nel cielo l’ideogramma della bilancia che essendo in principio polare fu posteriormente trasposto all’ordine zodiacale. La bilancia è visibile nella carta della Giustizia. Fin l’ultimo dei tuoi capelli è contato.

Borsa, sacchetto. La borsa o il sacco denotano la parte più intima, l’appartenenza interna di ogni soggetto; per questo è anche un simbolo dell’essere e delle possibilità di quanto vi è contenutto. Tutti i nostri oggetti necessari i nostri strumenti magici si trovano nella borsa; ancor oggi, le nostre chiavi, il nostro denaro (mezzo di cambio), le agende degli indirizzi (ovvero la relazione con l’intorno), ed anche le nostre caste di credito, quelle orribili ed efficienti targhette plastiche, ce le portiamo dentro la borsa. Gli sciamani indoamericani usano portare i loro oggetti di potere durante tutta la vita in involucri o pacchetti sommamente consacrati che occultano il loro contenuto agli sguardi dei volgari profani. Niente di valore commerciale si trova in essi, solo sono oggetti totalmente cosmicizzati per la loro propria natura simbolica, o sovracosmica. Nell’arcano maggiore senza numero, denominato Il Matto, questi porta occulte nel suo sacco tutti i suoi averi.
Cane, Lupo. È dubbio se nella carta 18, La Luna, appaia una coppia di lupi o di cani, o se uno di loro sia cane e l’altro lupo. Ciò che è certo è che entrambi gli animali ululano in direzione dell’astro notturno, chiamando i suoi effluvi che si spargono in forma di gocce. Il cane è esempio di addomesticamento e fedeltà, mentre il lupo resta selvaggio e molte volte solitario.


Cappello. È segno di energie superiori, quelle che si ubicano simbolicamente sulla testa, ed in questo senso si pone in relazione con la corona e le corna. Così come serve per proteggere dal sole, dall’aria e dall’acqua, è simbolo di protezione. Nelle carte I e XI, Il Mago e La Forza, osserviamo un cappello simile, con la forma di un otto allungato, simbolo del movimento continuo. Questo cappello appare anche in varie figure della Corte.

Cavaliere. Esiste una associazione molto stretta fra colui che monta il cavallo e il cavallo stesso, ovvero del veicolo nel suo insieme, a tal punto che gli autoctoni americani durante la invasione spagnola credevano vedere in questo un solo animale favoloso. I cavalieri del Tarocco appartengono all’antico ordine medievale in cui l’autorità era esercitata dai saggi, i quali concedevano il potere ai guerrieri e alle loro corti come prosecuzione del loro mandato divino; commercianti e borghesi e coloro che si dedicavano ai lavori più semplici completavano lo schema tradizionale. Gli ordini militari di tutti i popoli hanno contribuito in modo diretto e attivo alla generazione universale.


Colonne. Sono notevoli le due colonne che possiamo osservare nelle carte II e V. Rappresentano i due pilastri attivo e passivo, dell’Albero sefirotico; quelli dell’amore e del rigore, della costruzione e della distruzione, visibili nel simbolismo massonico nelle colonne J e B, che provengono a loro volta dalle colonne del Tempio di Salomone. I personaggi centrali di queste carte, la Papessa ed il Papa, rappresentano la terza colonna neutrale, quella dell’equilibrio. Stare fra le colonne vuol dire avere un posto significativo nel cosmo. Nella carta VII, le colonne sono quattro e sostengono la costruzione cosmica. La struttura della carrozza è quadrangolare, mentre il baldacchino che serve da tetto mantiene una forma a boveda, rappresentando entrambi, rispettivamente, la terra e il cielo; questo stesso simbolo si può osservare in letti medievali e rinascimentali. Anche qualunque porta che segnali il passaggio da uno spazio all’altro è realizzata sulla base d’un paio di colonne che sostengono la costruzione.

Coppa, calice, recipiente, brocca. Ovviamente questi elementi sono ricettivi tanto per i liquidi, i quali vi si modellano, quanto per gli effluvi divini o acque superiori, chiamate celestiali, equiparate all’elemento aria, e allo stesso modo i venti e tempeste che la serie di spade manifesta.

Corna. Simbolo di difesa e di rifiuto di energie malefiche, si suole metterli in relazione con la corona, perché sono poste entrambe sul capo e per la radice KRN che dà origine ad entrambe le parole. Appare nei vestimenti di vari sciamani. Contrariamente ne Il Diavolo sarebbe una forma di irradiazione delle energie caotiche che lo caratterizzano.

Diavolo. Il diavolo rappresenta le energie ctonie e tutta la manifestazione mutevole, molteplice e materiale. È un angelo caduto che può essere riconosciuto in chiunque, però è anche maestro e psicopompo, che mostrandoci le profondità dei suoi regni sotterranei ci dà la possibilità di raggiungere la pietra occulta nell’interiorità della terra e di redimerci da questa caduta accedendo alla conoscenza di ciò che è impercettibile e che unisce il bene e il male. Quando il Sole arriva al suo punto più basso non può altro che ascendere.

Falce. Ciò che si semina si deve raccogliere, e così succede con i venti e le tempeste. La mietitura avviene in momenti precisi e periodici; questa forma di ottenere il grano o alimento vitale è tanto imprescindibile per l’uomo come per gli dei che la crearono. Mietere è distruggere la pianta per raccogliere l’alimento che sostenta. Nel suo senso iniziatico equivale a spezzare tutte le nostre parti disperse per tornare a viverle nell’unità originale. Lavoro per eccellenza, la mietitura è la raccolta attuale e futura, d’accordo ai ritmi e cicli della nostra gran madre nutritrice, la terra. Nella carta XIII si vede uno scheletro falciatore che ha fatto a pezzi diverse parti di organismi di per sé già divisi. La terra nera dell’indifferenziazione finirà per generarli di nuovo.



Fiori. I fiori precedono il frutto e lo annunciano in modo profumato e sottile; Essi stimolano uno dei sensi più delicati nell’uomo, l’olfatto, che è lo strumento istantaneo della memoria. Il colore indefinito dei fiori, sempre mutevole, trae all’esistenza, la varietà incessante delle luci che adornano la vita. Essi esprimono la gloria del loro Creatore e giammai Salomone, nella sua infinita grandezza, poté vestirsi più splendidamente di un giglio del campo. Appaiono in forma naturale negli arcani minori e anche se pensiamo che non sono puri oggetti decorativi, tuttavia gli attribuiamo un’importanza secondaria. Fiori in forma di gemme o diademi si trovano nell’iconografia delle carte II, V e XIIII.

Freccia. La freccia è un’arma connessa con l’elemento aria, e come tale porta piume d’uccello che controllano le sue direzioni. In questo senso colui che è toccato da una freccia è analogo a colui che è stato toccato da un raggio. Scagliata dall’arco degli dèi o degli spiriti, segnala l’eletto, molte volte anche la vittima, i messaggi di cui è portatrice. Carta VI.

Gambero. Antico segno zodiacale del Cancro, con il quale si associa per mezzo delle acque e la luna che li governa. Il gambero abita lì così come si può osservare nella carta XVIII. Un’altra delle sue caratteristiche è camminare lateralmente e nascondersi con gran rapidità.

Gemelli. Nella carta 19 la coppia di infanti identici esprime l’unione del binario determinata dall’unità dell’amore. Nella carta XV si può ugualmente osservare un paio di diavoletti incatenati e seminudi, espressione chiara dell’ambivalenza che suole reggere i nostri pensieri e le nostre azioni.

Giullare. Il giullare è colui che fra arguzie, scherzi e allegnie riproduce in modo amabile i tranelli, gesti e paradossi del suo Creatore. Il nostro personaggio canta mediante trabocchetti la realtà del creato del quale lui solo vive come un attore nell’indefinitezza dei gesti e delle memorie che abitano il teatro del mondo. Il giullare è un burattino che ripete, ricreandola, la creazione originale della quale è uno strumento. Sempre scherzando o in festa, quel giullare che tutti possediamo ci rallegra a volte con una speranza che già fu, o con un passato totalmente futuro. Personaggi come quelli della carta senza numero, chiamata Il Matto, e la I, Il Mago, percorsero (e percorrono), secondo il Tarocco, i cammini d’Europa e del mondo.





Imperatrice, regina. La regina è anzitutto la sposa del re, suo complementare, e come tale riceve le energie celesti che danno al suo sposo la sovranità, in modo riflesso e pertanto compartito. La regina è tale in quanto lo è in se stessa: il suo regno è interiore, segreto, ma verificabile. La vera regina non ha bisogno di potere perché lo ha; è soggetta alle pressioni del mezzo (alle dicerie della corte), sa mantenere una distanza equanime che non è altro che il riflesso dei suoi pensieri. La dama è anche la regina del cavaliere, l’ideale femminile per eccellenza. Imperatrici e regine sono identificate con il più alto potere temporale, la regalità e la nobiltà.


Libro. Nel Libro della Vita sono scritti tutti i nomi di coloro che popolano l’universo, per quanto piccoli e insignificanti ci possano sembrare. La Papessa, carta II, legge costantemente il libro del presente composto di passato e futuro.

Luna la luna è stata sempre assimilata al piano psichico e la sua energia e potere d’attrazione non solo è visibile nel mondo esterno bensì anche mediante i fluidi più sottili, occulti e interiori, che alimentano le fantasie della mente. È stata anche considerata come la grande regolatrice e i calendari si sono sempre basati su di essa come manifestazione evidente della scienza dei cicli e dei ritmi.

Nube; le nubi, come fenomeni atmosferici, sono associate al piano intermedio e pertanto all’anima dell’uomo nei suoi aspetti psichici superiori e inferiori. Questi fenomeni atmosferici sono assimilati dall’uomo ai mondi, paesi o costruzioni analoghi alla città celeste, o realtà eterna, che le deità proiettano secondo il loro volere. Legate al piano immaginario e della fantasia, le nubi descrivono stati mutevoli dell’anima universale, riflessi nella psiche individuale.

Nudità.. Il corpo nudo della donna è per l’estremo oriente e altre tradizioni un’immagine del cosmo, la madre universale, la sposa o amante sacra. Star nudo è non avere niente da nascondere e pertanto la speranza di ricevere tutto, incluso i vestiti.

Paggio, valletto, fante. Giovane uomo che attende re, regine e cavalieri e il cui ingresso in un ordine militare corrisponde a quello di apprendista alchemico. La sua molteplice funzione, gentile e versatile, permette la interelazione tanto fra esseri soggetti a uno stesso piano orizzontale della realtà, come quella dello scambio con energie verticali quasi sempre enigmatiche per il nostro adolescente personaggio. Il paggio ci insegna il servizio, l’umiltà e l’obbedienza, e non è necessariamente buono, anzi è la maggior parte delle volte ignorante, supplendo ciò con le sue effervescenze e arguzie giovanili.

Tavolo. Questo oggetto si osserva specialmente nella carta I, Il Mago, dove si distingue come un piano, così come potrebbe essere il piano creazionale. Il tavolo significa un mondo di oggetti che lo popolano e le diverse relazioni che essi posseggono e tessono tra loro. Si potrebbe pensare che l’evidente fatto che il tavolo mostri solo tre piedi rappresenti i tre principi (zolfo, mercurio, sale) con cui si combinano i quattro elementi, producendo l’artificio della manifestazione.

Tomba. La tomba è il luogo della quiete e del riposo dagli squilibri psichici e fisici; è anche un simbolo di resurrezione in cui, lasciato ’l’equipaggio" psicosomatico, l’essere si può nuovamente integrare alle sue origini. Nella morte iniziatica, la morte è a volte sostituita dalla caverna, il sotterraneo, la cripta, o un luogo ritirato nella foresta o la selva. Tutti arrivano solitari alla loro tomba, così come si arriva solitari all’esistenza. Coloro che credono in una resurrezione definitiva considerano che nel tempo mitico del giudizio finale ci saranno esseri che saranno riscattati insieme con la possibilità di un mondo nuovo

Vegetazione. La vegetazione manifesta chiaramente le possibilità dell’energia cosmica, che fruttifica nel nostro mezzo (quello dell’uomo) rendendo in questo modo possibile la vita sulla terra e tutto ciò che significa il nostro pianeta e i suoi abitanti rispetto a un ordine universale. Dalle piante ricevono il loro alimento gli animali ed il genere umano, e il loro permanente verdeggiare sostiene le possibilità della generazione e i cicli in cui questa si manifesta.

Velo. Elemento di occultamento e di rivelazione, il velo stabilisce una distinzione fra l’esteriore e lo interiore. È per suo mezzo che si comunicano queste energie essendo neutre per la loro netta distinzione. Il velo è la protezione del segreto e anche il setaccio da cui passano le esperienze che ci trasmettono i sensi. L’occulto si trova nascosto dietro un velo e conoscerlo è analogo a rivelarlo. Si vede nelle carte 2 e 21. Nella prima la Sapienza è segreta, o cifrata, come in un libro ermetico; nella seconda il Mondo è coperto da un tenue velo per tutti coloro che non vogliono o possono ammirare la sua bellezza, pienezza e magnificenza.



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